Possiamo ancora educare?

Si è tenuta ieri, lunedì 26 giugno, presso l’Istituto Teologico Regina Apuliae di Molfetta, la prima giornata di studio di teologia morale sul tema: “Possiamo ancora educare? Educazione morale e mondo giovanile”.

I 70 partecipanti si sono confrontati non solo con i due relatori – il prof. Giovanni Del Missier (Accademia Alfonsiana – Roma) e la prof.ssa Maria Rita Parsi (Fondazione Bambino onlus) – ma anche con le storie di vita di tre giovani grazie alle quali, nei laboratori pomeridiani, sono emerse alcune direttrici di lavoro per impostare una formazione morale più attenta alla realtà dei giovani di oggi.

Quando la teologia morale ha il coraggio di ascoltare le istanze dell’oggi, nei diversi ambiti di vita, mostra la sua ministerialità alle coscienze credenti, affinché possano cercare le migliori risposte possibili agli appelli a compiere il bene, seppur nella complessità delle situazioni vissute.

Il racconto di don Michele Caputo, dottorando in teologia morale presso l’Accademia Alfonsiana di Roma e responsabile del Propedeutico presso il Seminario Regionale Pugliese di Molfetta

Ieri, lunedì 26 giugno 2023, presso la Facoltà Teologica Pugliese, nel Seminario Regionale “Pio XI” di Molfetta, ha avuto luogo la I giornata di studio per teologi morali. L’iniziativa, promossa dai docenti di teologia morale della stessa Facoltà – i proff. Roberto Massaro, Gianpaolo Lacerenza e Giorgio Nacci –, è stata articolata in due appuntamenti, uno di carattere più accademico, l’altro di natura laboratoriale.

Al mattino sono stati protagonisti Giovanni Del Missier, teologo morale e docente presso l’Accademia Alfonsiana di Roma e Maria Rita Parsi, psicoterapeuta e Presidente della Fondazione Movimento Bambino Onlus. Se il primo ha illustrato la connessione esistente tra giovani e comportamenti a rischio, evidenziando quanto sia preziosa la dinamica dell’accompagnamento per la fioritura di una coscienza libera e responsabile, la seconda ha avuto il pregio di far intravedere la complessità delle delicate fasi di passaggio che permettono ad un individuo di diventare persona, creando i presupposti perché nella vita possa esprimersi in modo adulto.

Nel secondo appuntamento, durante le ore pomeridiane, divisi in gruppi laboratoriali, guidati dai docenti che hanno organizzato l’evento, i partecipanti hanno avuto l’occasione di confrontarsi con alcune sollecitazioni provenienti dalla realtà: ancora una volta ci si è resi conto di come questa si esprima in una policromia quasi mai ascrivibile ad un discernimento forzato tra bianco e nero. In tal senso, nei diversi gruppi, ci si è confrontati su tre “casi” non per cercare soluzioni ad essi ma, probabilmente, attraverso la narrazione di spaccati di vita quotidiana, per accorgersi che la formazione della coscienza non ha risposte preconfezionate ma si nutre dell’intreccio di una pluralità di sguardi, compreso quello della teologia morale, che dovrebbe aiutare ogni persona umana a divenire espressiva di una libertà gioiosa e responsabile.

La rilevanza di questo evento è stata data, in modo particolare, da chi ne ha preso parte, una settantina di persone: non solo “addetti ai lavori” ma anche uomini e donne, giovani e adulti interessati alla tematica per cui si potrebbe a ragione parlare di giornata di studio di teologia morale, come suggerito da Jean Paul Lieggi, coordinatore dell’Istituto Regina Apuliae. Nello specifico, infatti, per la tematica affrontata, c’è stato un lavoro di sinergia con la pastorale giovanile regionale e con il settore giovani di AC della Puglia.

Forse, proprio in questa ampiezza di vedute e in questa espansione di orizzonti si può intravedere la possibilità di una certa rilevanza e significatività per una Facoltà Teologica all’interno di un territorio e nel tessuto della società. La ricerca di un’identità sempre rinnovata è l’augurio più bello che si possa rivolgere ad un’istituzione: questa iniziativa si pone come l’auspicio di un’interpretazione al passo coi tempi della mission della stessa Facoltà Teologia Pugliese.